Tradizionalmente, il volto di Dante ci viene tramandato come un viso affilato, dallo sguardo serio e pensoso, il naso aquilino, le labbra sottili. Un volto che mette soggezione. Ma è questa l’immagine più fedele a quella autentica?
Sappiamo invece che l’unico quadro attendibile in quanto eseguito da un pittore suo contemporaneo è quello che gli fece Giotto. Questo si trova tra gli affreschi della Cappella della Maddalena al Bargello che è stata restaurata di recente. Qui il poeta è raffigurato di profilo con berretto e abito rosso e in mano la Commedia.
Il ritratto di Giotto ci presenta un Dante giovane, sui venticinque anni, con naso lungo ma regolare e lineamenti gentili. E’ probabile, quindi, che si riferisca ad un’epoca in cui il Poeta non aveva ancora affrontato i grandi contrasti politici che lo portarono al doloroso esilio. da ritenere che così lo ricordava Giotto, che l’aveva conosciuto e frequentato.
Copia eseguita da Kirkup prima del restauro
Il recupero di questo affresco e il riconoscimento di questo ritratto fu dovuto a uno storico dell’arte inglese che si chiamava Seymour Stocker Kirkup, nel 1840. Kirkup fu il primo a realizzare avventurosamente una copia di questo ritratto, che allora era misconosciuto, e a diffonderlo pubblicamente, così come viene raccontato in un interessante libro “Il naso di Dante”, scritto da Pier Luigi Vercesi. In effetti, questo quadro ci fa vedere un’immagine del Poeta più accattivante e in sintonia con i suoi più accesi versi amorosi.