LA DONNA PETRA E LA PARGOLETTA

Nel libro “L’Eros segreto di Dante” c’è un capitolo in cui vengono elencate tutte le donne di Dante, oltre che alla moglie Gemma e l’amata Beatrice. Si tratta di una elencazione difficoltosa, in quanto mancano elementi precisi della vita di Dante, a questo proposito. Solo alcuni pettegolezzi, non sempre del tutto attendibili, da parte del suo primo biografo Boccaccio e alcuni riferimenti tratti dai suoi scritti e versi sparsi. Anche di questi è difficile la datazione per cui i suoi biografi debbono spesso lavorare di fantasia.

Una donna che pare abbia assunto una certa importanza, nel corso della sua vita, dopo la morte di Beatrice, pare che sia la Donna Pietra. Ricaviamo notizie di costei solo da quattro canzoni, presenti nella raccolta dei suoi versi (Io son venuto al punto della rota, Al poco giorno ed al gran cerchio d’ombra; Amor, tu vedi ben che questa donna; Così nel mio parlar voglio essere aspro) in cui il Poeta esprime la sua passione infelice per una donna che non lo corrisponde e che lui paragona a un pietra per la sua freddezza nei propri confronti.

Queste canzoni esprimono una grande passionalità con metafore sessuali ed espressioni scabrose. Ci sono molti elementi che ci fanno ritenere che questa donna Pietra sia la medesima di cui Dante scrive, in una delle sue Epistole, al suo amico Moroello Malaspina. In questa lettera confessa all’amico d’essersi fortemente innamorato di una donna del Casentino e di non riuscire a pensare che a lei. Si deve trattare di un episodio avvenuto certo dopo la morte di Beatrice e ne riusciamo anche a individuare la data. Difatti, Dante, nella prima delle canzoni petrose, lo riferisce avvenire in un particolare periodo dell’anno 1296.

Come sarà sua consuetudine anche nella Commedia, ne descrive il verificarsi con un arzigologato riferimento astronomico (il punto della rota) ovvero descrivendo una particolare congiunzione astrale verificatasi nel dicembre del 1296, sei anni dopo la morte di Beatrice e prima della sua discesa in campo politico a Firenze.

Questo particolare ci fa pensare che si sia trattato di un episodio reale della sua vita. In Dante il riferimento agli astri è sempre importante e significativo. Nel finale della prima canzone, inoltre, c’è l’appellativo pargoletta rivolto a questa donna. Per questo motivo questa figura, tra l’altro l’unica apertamente ripresa da Beatrice nei suoi rimproveri a Dante, nel Purgatorio, si potrebbe identificare con la Donna di Pietra e rafforza l’ipotesi che si sia trattato di un amore reale, pure questo infelice, come pare fosse una consuetudine per Dante.

In questa chiave interpretativa le poesie petrose assumono un maggiore rilievo nella storia sentimentale del Poeta e fanno comprendere meglio come mai, nella scena madre dell’incontro con Beatrice nel Purgatorio, il suo pentimento sia tanto sofferto e lo conduca sino alla perdita dei sensi, come una ulteriore morte-rinascita.

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