IL LINGUAGGIO SBOCCATO NELLA COMMEDIA

Anche nella Commedia il linguaggio di Dante non è mai del tutto irreprensibile. Anche qui egli utilizza spesso espressioni molto sboccate come: bordello, culo, femmine da conio, puttana, puttaneggiar, meretrici, merda, natiche, sconcia, sozzo.

Per aggiunta, Dante invita spesso il suo lettore a cercare il significato nascosto sotto i suoi versi: «la dottrina che s’asconde / sotto il velame de li versi strani».

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